il Quadrante dei cammini dell’Alto Piemonte

In questa sezione vogliamo proporvi la descrizione e lo sviluppo dei cammini realizzati dalla nostra associazione, dal Cammino di San Carlo e dal Cammino Eusebiano, che abbiamo realizzato nel corso degli anni nelle provincie di Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, con la speranza di fare cosa gradita agli amici camminatori e non solo . Buona Lettura

I Cammini dell’Alto Piemonte

Terra fortunata, quella dell’Alto Piemonte, territorio che lega le attuali province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola.

Alla bellezza dei luoghi, tra il Monte Rosa e i laghi prealpini, tra le colline del vino e la pianura del riso, aggiunge un popolo dal pensiero libero, poco disposto a essere sottomesso, in grado di esprimere artisti e pensatori, uomini d’ingegno e imprenditori illuminati.

Ma anche capace di attrarre santi ed eretici, con i primi che vi hanno costruito i presidi primitivi della cristianità, come a Oropa e a Orta san Giulio, e poi i Sacri Monti, baluardi della fede. Mentre i secondi, a cominciare dal Dolcino ricordato da Dante e da Eco, hanno tentato di dividere le anime, con poco risultato.

E’ anche questa una terra di passaggio, un punto nodale di ieri come di oggi, un incrocio che vede – per linee orizzontali – i lombardi verso i passi torinesi e aostani e, in verticale, i liguri verso il Sempione e il Gottardo. Oltre agli eserciti e ai mercanti, in ogni senso viaggiavano i pellegrini, da e per Roma e per altre mete. 

E’ normale quindi che sulle strade dei santi e sulle vie storiche dell’Alto Piemonte siano stati ripresi e ripercorsi cammini diversi, tutti affluenti del fiume francigeno ma ognuno con una propria personalità.

Qui possiamo camminare e peregrinare lungo il Cammino di San Carlo, attivo e partecipato da una decina di anni da Arona a Viverone, il Cammino Eusebiano da Vercelli a Oropa, ma anche da Vercelli a Crea, e il Cammino di San Bernardo che corre sull’antica Via Francisca Novarese dal Sempione e Novara.

Tutti questi percorsi sono affluenti e sinergici con la Via Francigena che trovano a Viverone, a Vercelli e a Mortara, raggiunta con una tappa in più da Novara. Le associazioni che sovraintendono a questi percorsi fanno parte della Rete dei Cammini, che riunisce altre trenta istituzioni di diverse Regioni italiane. Da questo insieme nasce la forza del Quadrante dei Cammini dell’Alto Piemonte, che torna alla terra sotto forma di passi.

Ora questi percorsi fanno parte anche del Devoto Cammino, l’itinerario di 700 km che collega tutti i Sacri Monti piemontesi e lombardi del patrimonio Unesco.

Cammino di San Carlo

Il Cammino di San Carlo è un itinerario storico-devozionale che tocca le province di Novara, Verbania Vercelli e Biella. Lungo in totale 200 km, divisi in 12 tappe, inizia da Arona, patria dei Borromeo, e a Viverone affluisce alla Via Francigena, toccando i più importanti Sacri Monti dell’Alto Piemonte: Orta, Varallo e Oropa. Nato nel 2010 da una intuizione di Franco Grosso, è molto apprezzato e partecipato ormai da moltissimi turisti-pellegrini, grazie alla bellezza del paesaggio e della storia.

Unico santo

San Carlo Borromeo è passato più volte tra Biellese, Valsesia, Cusio e Verbano, a partire dal 1578 e fino al 1584, anno della sua morte. Si recava da Milano a Torino per rendere omaggio alla Sacra Sindone e nel ritorno passava da Biella e Varallo, dove seguiva i lavori per il Sacro Monte. Queste antiche strade sono ricchissime di segni pressoché continui del suo passaggio, nelle chiese, piloni votivi e affreschi murali, ma anche da elementi non religiosi, come sorgenti, fontanelle e massi.

Le dodici tappe uniscono Arona alla Via Francigena presso Viverone e rappresentano una felice congiunzione tra l’aspetto devozionale e la possibilità di conoscere molto bene, grazie al lento procedere, un territorio di grande fascino ambientale.

La presenza dei siti Unesco

Nel suo tracciato originario tocca una ventina di santuari alcuni dei quali sono riconosciuti come Sacri Monti e tutelati come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Sono il complesso devozionale di Orta, dedicato a San Francesco, la Nuova Gerusalemme del Sacro Monte di Varallo e il Santuario di Oropa, presso Biella, riconosciuto come maggiore santuario mariano delle Alpi, dove la devozione è verso una Madonna Nera.

Ma il percorso tocca anche due siti palafitticoli preistorici delle Alpi, quelli di Mercurago presso Arona e di Viverone, anche questi riconosciuti dall’Unesco.

Un paesaggio sempre diverso

Ma è il paesaggio, talvolta elaborato e modificato dall’uomo, l’elemento che più stupisce del cammino, per il suo variare continuo e per la sua diversità ambientale, composta dai grandi laghi prealpini (Maggiore, Orta e Viverone), dalle vallate verdi della Valsesia e del Biellese e dalla imponente Serra morenica di Ivrea.

Il Cammino di San Carlo tocca paesi e borgate alpine, parchi come la Burcina e l’Oasi Zegna e diversi ecomusei che fanno riferimento alla cultura materiale locale, ma anche alle storie di impresa e di lavoro caratteristiche delle operose vallate laniere e meccaniche del Biellese, della Valsesia e del Cusio.

Il cammino è agile, con qualche dislivello, in gran parte su sentieri e mulattiere, su alcuni tratti di strada sterrata e di asfalto in prossimità dei luoghi abitati. Le dodici tappe hanno una lunghezza media inferiore ai 20 chilometri e sono percorribili anche in mountain bike. 

Si può trovare ospitalità pellegrina nei diversi ospizi dei santuari e negli ostelli, presenti in buon numero, ma anche in piccoli alberghi, bed and breakfast, e agriturismi che offrono in più le specialità di queste valli. 

1° TAPPA: ARONA Colosso di SAN CARLO  – ORTA SAN GIULIO (NO)

Lunghezza KM 22,7 – Dislivello salita 620 m, discesa 620 m

2° TAPPA: ORTA SAN GIULIO (NO) – VARALLO SESIA (VC)

Lunghezza KM 17 – Dislivello salita 880 m, discesa 570 m

3° TAPPA: VARALLO SESIA (VC) – GUARDABOSONE (VC)

Lunghezza KM 18,2 – Dislivello salita 470 m, discesa 460 m

4° TAPPA: GUARDABOSONE (VC) – COGGIOLA (BI)

Lunghezza KM 14 – Dislivello salita 570 m, discesa 550 m

5° TAPPA: COGGIOLA (BI) – SANTUARIO DELLA BRUGHIERA DI TRIVERO (BI)

Lunghezza KM 12,5 – Dislivello salita 620 m, discesa 280 m

6° TAPPA: BRUGHIERA DI TRIVERO (BI) – PETTINENGO (BI)

Lunghezza KM 18 – Dislivello salita 675 m, discesa 743 m

7° TAPPA: PETTINENGO (BI) – SAN GIOVANNI D’ANDORNO (BI)

Lunghezza 19,5 – Dislivello salita 770 m, discesa 490 m

8° TAPPA: SAN GIOVANNI D’ANDORNO (BI) – SANTUARIO DI OROPA (BI)

Lunghezza KM 12,1 – Dislivello salita 250 m, discesa 200 m

9° TAPPA: SANTUARIO DI OROPA (BI) – SORDEVOLO (BI)

Lunghezza A KM 15 – Dislivello salita 240 m, discesa 750 m

10° TAPPA: SORDEVOLO (BI) – SANTUARIO DI GRAGLIA (BI) 

Lunghezza KM 15 – Dislivello salita 730 m, discesa 550 m

11° TAPPA: SANTUARIO DI GRAGLIA (BI) – CHIAVERANO (TO)

Lunghezza KM 18 – Dislivello salita 350 m, discesa 850 m

12° TAPPA: CHIAVERANO (TO) – VIVERONE (BI) 

riferimenti : francogrosso.studio@gmail.com   

CAMMINO EUSEBIANO

Il Cammino Eusebiano si fonda su 1700 anni di storia, sull’ideale tracciato che Sant’Eusebio percorse nel IV secolo d.C. per raggiungere da Vercelli i luoghi di culto da lui fondati: il Santuario di Crea ed il Santuario di Oropa, pietre miliari della sua opera di cristianizzazione dell’Alto Piemonte. 

Su queste basi è nato il Cammino Eusebiano da Vercelli a Oropa e da Vercelli a Crea, percorso di 140 km in 7 tappe che si collega a monte con il Cammino di San Carlo, a valle con la Via Francigena e con il cammino tra Crea e Superga, dando in questo modo al pellegrino la possibilità di ampliare a piacimento gli itinerari. 

Sant’Eusebio

Nacque probabilmente a Cagliari nel 283 d. C e morì a Vercelli nel 371. Fu nominato vescovo di Vercelli nel 345, la prima diocesi del Piemonte. E’ una delle figure più rilevanti del cristianesimo per la sia intesa attività di evangelizzazione e di lotta contro l’arianesimo. Per questa sua posizione intransigente fu esiliato in Palestina dove, secondo la tradizione, Eusebio trovò tre statue della Madonna che portò in Piemonte. Una la donò a Cagliari, sua città natale, la seconda a Crea nel Monferrato e  la terza a Vercelli. 

La persecuzione degli Ariani lo costrinse nuovamente ad abbandonare la sede del suo episcopato.  Cercò scampo sui monti del Biellese, rifugiandosi nella conca di Oropa, portando con sé la statua della Madonna. In questo modo iniziò la devozione per queste Madonne Nere, che si diffuse dalle montagne alla pianura, iniziando ad attirare frotte di pellegrini. Dopo la morte del vescovo Eusebio, avvenuta verso la fine del Trecento, le sue spoglie vennero poste nella cattedrale di Vercelli dove sono ancora oggi custodite e venerate.

Il percorso

La semplicità delle tappe, l’ospitalità povera e l’interconnessione con il trasporto pubblico, rendono questo cammino ideale per ogni tipologia di pellegrino. Per l’ospitalità povera occorre contattare l’Associazione Cammino Eusebiano – San Carlo, che ha predisposto anche un Testimonium per chi compie l’intero tracciato, attestando l’avvenuto pellegrinaggio. Il Testimonium si rifà al Vercelli Book, millenario e famoso manoscritto, noto in tutto il mondo per essere uno dei più antichi testi in lingua inglese. Allo stesso concetto si ispira anche il simbolo del cammino, un libro aperto con l’acronimo VO (Vercelli-Oropa). 

La toponomastica sembra richiamare il più illustre dei cammini europei, il famoso “Camino de Santiago”. incontriamo infatti il comune di Camino ad inizio percorso, l’abitato di Camino (Roasio), a metà percorso ed il monte Camino nella conca di Oropa. Un benaugurante segno del destino.

1° TAPPA: CREA (AL) – TRINO (VC) 

Lunghezza KM 18,4 – Dislivello salita 400 m, discesa  650 m 

2° TAPPA: TRINO – VERCELLI 

Lunghezza KM 25,6 – dislivelli non apprezzabili

3° TAPPA: VERCELLI – FORMIGLIANA (VC) 

Lunghezza KM 19,3, dislivelli non apprezzabili

4° TAPPA: FORMIGLIANA (VC) – CASTELLETTO CERVO (BI)

Lunghezza KM 19,4 – dislivelli non apprezzabili              

5° TAPPA: CASTELLETTO CERVO – MASSERANO (BI)

Lunghezza KM 24,8 – Dislivello salita 460 m, discesa 330 m  

6° TAPPA: MASSERANO – TERNERGO (BI)

Lunghezza KM 20,9 – Dislivello salita 560 m, discesa 460 m

7° TAPPA: TERNENGO – SANTUARIO DI OROPA (BI)

Lunghezza KM 17,8 – Dislivello salita 940 m, discesa 340 m 

RIFERIMENTI:

Associazione Cammino Eusebiano / San Carlo – TERNENGO (Biella)     

camminoeusebiano@gmail.com   

   

CAMMINO DI SAN BERNARDO sull’antica Via Francisca Novarese 

Passo del Sempione-Novara: 313 km circa tra 9 tappe ufficiali e 7 varianti 

Nel volume “La società feudale” scritto nel 1939, Marc Bloch riferisce che “la circolazione non si canalizzava attraverso una grande arteria. Si espandeva in una moltitudine di piccoli vasi”. Segnate e approfondite dal passo dei viandanti, le mulattiere che salivano e scendevano dai valichi e dalle colline, erano indicate da una segnaletica occasionale che utilizzava cumuli di pietre o grossi sassi…. 

Con questa consapevolezza siamo andati alla ricerca di più tracciati che portavano alla medesima meta, passando sulla destra e sulla sinistra idrografica della Diveria, del Toce, dell’Agogna e del Terdoppio. Abbiamo investigato per riscoprire tracce evidenti della viabilità antica, cercando là dove gli storici Battista Beccaria, Alberto Temporelli e Dorino Tuniz, che ci accompagnano in questa impresa, ci hanno detto di indagare, chiedere, esplorare.

Su questi antichi percorsi il rumore dei passi, spesso lontani dalla viabilità di oggi, le carrarecce ora nel silenzio con mille rimandi sonori di un tempo perduto, comunicano una suggestione profonda che invita alla contemplazione.

Mille anni di San Bernardo di Aosta

Alla fine del XII secolo, con l’apertura del Sempione nasce una via commerciale importante che collegava Novara e Milano al Nord Europa. Tale percorso sarà uno dei fattori di crescita della città di Novara, sia per lo sviluppo del mercato delle pelli che per il passaggio di pellegrini, i quali, per evitare le nevi e la difficoltà del Gran san Bernardo, usufruivano della Via Francisca occidentale.

Nel 1254 la via è percorsa da Rouen e nel 1275 da papa Gregorio X. Inoltre il percorso tocca alcuni luoghi devozionali importanti come la tomba di san Giulio. Fioriscono così, lungo la via, i luoghi di ospitalità e le cappelle dedicate a san Giacomo e a san Rocco, oltre a quelle dedicate a S. Bernardo di Aosta.

Ora, in occasione del millenario della sua nascita che cade nel 2020, l’associazione Amici Novarese di Santiago propone il rilancio della Via Francisca in funzione devozionale e non solo. Si tratta infatti di una affascinante sia per la memoria storica che per la bellezza dei paesaggi. Alla fine del percorso ci si trova al cospetto dei resti di san Bernardo nel Duomo di Novara e il pellegrino può decidere se avviarsi verso Mortara per recarsi a Roma o verso Vercelli per incrociare la Francigena verso Santiago.

L’obiettivo non sta solo nel ripristino del percorso ma anche nel garantire la sicurezza dello stesso e al fruibilità, a prezzi calmierati, dei luoghi di ospitalità. Si cerca cioè di replicare gli “ingredienti” che hanno reso il cammino di Santiago il più importante d’Europa: un luogo “santo” come l’altare di san Bernardo, valori ben definiti per l’accoglienza e per il ristoro, e un paesaggio unico – dalla montagna, al lago, alla pianura coltivata – da ammirare nel corso di poche tappe.

1° TAPPA: PASSO DEL SEMPIONE – GONDO (Canton Vallese, CH)

Lunghezza  km. 21,1 Dislivello in salita  143 m , in  discesa  1249  m

2° TAPPA: GONDO (CH) – VARZO (VB)

Lunghezza  km 19,6  Dislivello in salita 914    m,  in  discesa   1243   m

3° TAPPA: VARZO – DOMODOSSOLA Monte Calvario (VB)

Lunghezza  km 19,5 Dislivello in salita   771   m,  in  discesa   965   m

VARIANTE 2° TAPPA: GONDO (CH) – BOGNANCO (VB)

Lunghezza  km 20,9 Dislivello in salita  1398   m,  in  discesa  1568   m

VARIANTE 3° TAPPA: BOGNANCO – DOMODOSSOLA Monte Calvario (VB)

Lunghezza km 12,5 Dislivello in salita 574   m,  in  discesa  834    m

4° TAPPA: DOMODOSSOLA – VOGOGNA (VB)

Lunghezza  km 19,2 Dislivello in salita  367  m,  in  discesa  508    m

VARIANTE 4° TAPPA: DOMODOSSOLA – PIEVE VERGONTE (VB)

Lunghezza  km 16,2 Dislivello in salita 431    m,  in  discesa  594     m

5° TAPPA: VOGOGNA – GRAVELLONA TOCE (VB)

Lunghezza km 21,8 Dislivello in salita 210   m,  in  discesa  226   m

                  VARIANTE 5° TAPPA: PIEVE VERGONTE – GRAVELLONA TOCE (VB)

                 Lunghezza km 21,7 Dislivello in salita  230  m,  in  discesa  241  m

6° TAPPA: GRAVELLONA TOCE – PELLA (NO)

Lunghezza  km  19,9 Dislivello in salita 710  m,  in  discesa  610   m

VARIANTE  6° TAPPA: GRAVELLONA TOCE (VB) – ORTA SAN GIULIO (NO)

Lunghezza km 20,1 Dislivello in salita  680  m,  in  discesa  502   m

7° TAPPA: ORTA SAN GIULIO – CUREGGIO (NO) 

Lunghezza km 22,4 Dislivello in salita 210  m,  in  discesa   230   m

Il percorso riprende da Orta San Giulio per coloro che arrivano a Pella, dopo la traversata del lago d’Orta  in battello

VARIANTE  7° TAPPA: ORTA SAN GIULIO – VERUNO (NO)

Lunghezza km 23,3 Dislivello in salita  427  m,  in  discesa    374  m

8° TAPPA: CUREGGIO – MOMO (NO)

Lunghezza km 17,7 Dislivello in salita  215  m,  in  discesa   116   m

VARIANTE 8° TAPPA: VERUNO – MOMO (NO)

Lunghezza km  18,7 Dislivello in salita   105 m,  in  discesa 223   m

9° TAPPA: MOMO – NOVARA

Lunghezza km 21,3 Dislivello in salita  20  m,  in  discesa  109    m

Lunghezza km 35,2  dislivello in salita 191 m, in  discesa 160 m

Collegamento con la Francigena

NOVARA – MORTARA (PV)

Lunghezza km 31,1 dislivello in salita 83 m, in  discesa 146 m

riferimenti : Associazione Novarese Amici di Santiago Novara

1 Maggio Novara – Vercelli o Vercelli Novara

Lunghezza km 35,2  dislivello in salita 191 m, in  discesa 160 m

Il cammino da Novara a Vercelli è “l’esplosione” del Mare a quadretti


“Bellissimo percorso pieno di natura e tanta tranquillità……….”

Città che si incontrano, che si “baciano” con le loro guglie

Da Vercelli a Novara lunghezza km. 35,2

l percorso  che il 1 Maggio di ogni anno collega Novara con Vercelli e viceversa verrà realizzato quest’anno a causa del Covid19 il 1 Novembre

Descrizione

La via più breve tra le due città, che in origine era anche quella storica, è ora occupata da strade importanti, come la Padana Superiore, dalla ferrovia e da svincoli autostradali. Il percorso a piedi deve quindi ingegnarsi per trovare un passaggio sicuro e non affollato, con qualche giro vizioso. Questo ci permette di scoprire un mondo, quello agricolo, che normalmente non viene preso in considerazione come componente del paesaggio, ma che visto da vicino può diventare uno spettacolo affascinante.

Da piazza Papa Giovanni XXIII, a sinistra del Duomo di Vercelli, si cammina lungo corso Italia verso Est. Siamo in pratica all’esterno di quelle che erano un tempo le mura cittadine. Raggiunta Porta Milano si prende viale Matteotti in direzione di Milano, raggiungendo il ponte sul fiume Sesia, al termine del quale si prende a sinistra la strada sterrata che corre sull’argine (alt. 126 m, a 2 km da Vercelli).

Sempre seguendo verso Nord la campestre, si sottopassa la ferrovia, si affianca la provinciale n. 11, abbandonandola per raggiungere le ormai vicine case di Borgovercelli. Si arriva alla via che affianca la ferrovia (6,6 km da Vercelli) e all’altezza del sottopasso per la stazione si trova via Tavallini, che si segue per 350 metri. Si va a destra su altra strada per 100 metri, trovando a sinistra una stradina che raggiunge la massicciata ferroviaria e la segue verso Nord.

Dopo un sottopasso stradale, si abbandona la ferrovia per seguire strade campestri tra le risaie, mantenendo in generale una direzione verso Nord. 

La pianura piemontese coltivata a riso offre in ogni stagione emozioni diverse. Il silenzio dell’inverno, con le nebbie e le gelate, ci riporta al letargo della natura. In primavera è il riflesso delle cascine e delle montagne nelle risaie allagate ad affascinarci, ma presto quel mare a quadretti prenderà altre forme e colori, dal verde brillante del riso appena nato fino a diventare a inizio autunno un oceano giallo, profumato di paglia e di graminacee. 

La lunga traversata per campi trova un emozionante attimo di respiro avvicinandosi a Casalvolone e trovandosi ad affiancare la grande corte rurale dell’ex abbazia cistercense di San Salvatore (13,2 km da Vercelli), fondata dai benedettini nel 975. 

Si piega verso Est, trovando la provinciale n. 104 e scavalcando l’autostrada A26, girando poi a sinistra per raggiungere la case di Pisnengo e poi quelle di Fisrengo. Subito dopo si supera la roggia Busca e si abbandona la provinciale proseguendo diritto su strada campestre in direzione del campanile della chiesa di S. Apollinare, una delle sedi piemontesi della comunità I Ricostruttori della Preghiera.

Continuando si raggiunge la provinciale n. 103, dirigendosi a destra verso Sud fino a raggiungere l’abitato di Ponzana(20 km da Vercelli).

Presso la Casa Shalom di Ponzana, comunità alloggio per i malati di alcune tipologie virali, si trova la cappella di S. Martino, dove è stato recuperato un interessante ciclo di affreschi risalenti al XIV secolo.

Da Ponzana si riparte verso Nord con un lungo tratto, circa tre chilometri, su una diritta strada bianca tra i campi di riso fino alla Tenuta Motta, dove si piega decisamente a destra verso Gionzana e Casalgiate (28,2 km da Vercelli), incontrando alcune cascine e aziende agricole.

Le distese a perdita d’occhio delle spighe minute, che s’incurvano in alto per il peso dei chicchi, lasceranno man mano in autunno lo spazio alle polveri delle mietitrebbia in funzione, macchine grandiose che “mangiano” il campo. 

Dietro di loro si accodano i trattori con rimorchi pronti ad accogliere i semi.

Vanno alle cascine, scaricano il riso nei magazzini, in attesa di passarlo negli essicatoi. Se incontrate qualcuno al lavoro, dai loro volti vedrete trasparire l’orgoglio del buon raccolto, risultato delle fatiche di tutto l’anno.

Lasciando Casalgiate e passando a lato di un piccolo campo-volo, è già possibile scorgere il profilo della città di Novara, caratterizzato dall’altissima cupola di San Gaudenzio. Un ultima parte tra i campi ci porta a un’area produttiva e alla strada provinciale 11b.

Seguendo sul marciapiede questa trafficata via si entra a Novara all’altezza del centro commerciale S. Martino, sottopassando la ferrovia. Per via Costa e via Mameli, traversando i giardini pubblici, si giunge in via Fratelli Rosselli e alla Cattedrale di Novara. 

Cattedrale di S. Maria Assunta

Secondo alcune fonti la primitiva chiesa cattedrale di Novara fu eretta da San Gaudenzio tra il 350 e il 400. La primitiva basilica venne sostituita da edifici romanici tra l’XI e XII secolo. Papa Innocenzo II consacrò il nuovo edificio il 17 aprile 1132. La nuova chiesa a croce latina, con tre navate e matronei, aveva la facciata preceduta da un quadriportico, affiancato da due torri.

Alessandro Antonelli progettò nel 1854 il nuovo edificio della cattedrale. Nel 1857 venne demolito il quadriportico ed in seguito ricostruito in forme neoclassiche, mentre a partire nel 1865 vennero demolite le navate e la cupola della cattedrale romanica. 

Basilica di san Gaudenzio. 

Costruita su progetto di Pellegrino Pellegrini, fu completata nel 1590. A fine Settecento fu innalzato il campanile, mentre la cupola fu costruita su progetto di Alessandro Antonelli a partire dal 1844 fino al 1862. La statua del Salvatore, di Pietro Zucchi, fu sistemata alla sommità nel 1878, a 126 metri dal suolo.

riferimenti : Associazione Novarese Amici di Santiago

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