L’amico Franco Grosso che ha promosso e lanciato il cammino di San Carlo ed è un collaboratore di Alto Piemonte Turismo, ci ha inviato questo interessante contributo per la promozione e valorizzazione della zona del Lago d’Orta. La zona è il crocevia di due storici cammini, San Carlo e San Bernardo d’Aosta-Via Francisca Novarese, che la percorrono da Nord a Sud, da Est a Ovest, attraversando piccoli paesi ma di grande significato storico culturale (vedi cartina). Fateci sapere le vostre impressioni ed idee.

Un concetto letterale apparentemente banale o scontato: ovvero passare dalla promozione generica del lago d’Orta alla promozione di quanto c’è attorno, cioè della “riviera”, il luogo fisico dove si trovano i paesi, le infrastrutture, gli operatori e gli abitanti e chiaramente anche i turisti e i camminatori.

Alto Piemonte
L’Alto Piemonte nasce di fatto il 23 ottobre 1859, con il decreto del ministro sabaudo Urbano Rattazzi, che suddivide lo Stato subalpino in quattro grandi province: Novara, Torino, Cuneo e Alessandria. Quintino Sella, storico presidente della Provincia di Novara dal 1873 al 1884, cita più volte l’Alto Piemonte e da buon geologo ne giustifica il nome, rapportandolo alle terre più alte della nostra Regione. “Alto” in maiuscolo, non è quindi solo una indicazione geografica, ma la voglia di dare più valore ad una terra bellissima ma ancora poco conosciuta.
Un lago diviso
Un concetto letterale apparentemente banale o scontato: ovvero passare dalla promozione generica del lago d’Orta alla promozione di quanto c’è attorno, cioè della “riviera”, il luogo fisico dove si trovano i paesi, le infrastrutture, gli operatori e gli abitanti. E chiaramente anche i turisti.
Non è un gioco di parole, è una presa d’atto della realtà. Sanremo, ad esempio, dal punto di vista del marketing di territorio non viene posizionato sul Mar Ligure, ma sulla Riviera dei Fiori. In più, la nostra “riviera” un fondamento storico che giustifica ampiamente l’azione. La Riviera di San Giulio o Riviera d’Orta, fu una realtà autonoma esistita per oltre cinque secoli a partire dal 1219, giusto ottocento anni fa. Era il 20 settembre del 1219 quando il vescovo di Novara venne infeudato del titolo di conte della Dictio Sancti Iuli, un tipico esempio di Vescovi-Conte del periodo medievale.
Come per la Riviera d’Orta, c’è sempre qualcosa di originale, o meglio d’antico, in ogni strategia di promozione. Questo concetto vale anche per Alto Piemonte, il progetto di destinazione turistica che coinvolge le quattro province di Biella, Vercelli, Novara e Verbania-Cusio-Ossola.
Alla fine del XII secolo appare per la prima volta nelle cartine la scritta latina Pedemontis e nelle relazioni dei viaggiatori d’oltralpe – all’epoca dei Gran Tour ottocenteschi – si legge più volte il concetto di Alto Piemonte ad indicare quella parte di territorio piemontese, a nord del Po, che limitava il loro peregrinare.
La particolare situazione geo-amministrativa, che vede il lago diviso tra due province e le difficoltà ormai croniche degli enti turistici preposti, non permettono di pensare e tanto meno di realizzare una campagna di promozione turistica univoca e coordinata per quello che viene definito “uno dei luoghi più belli del mondo”.
Gli operatori turistici fanno la loro parte ma in questo caso le risorse non sono sufficienti per raggiungere obiettivi di mercato che hanno necessità di sempre maggiori investimenti. E’ positivamente significativo il fatto che sia una realtà culturale come l’Ecomuseo Cusius ad avere in qualche modo un ruolo nella partita.
Ecco che allora potrebbe essere l’Alto Piemonte l’ambito geo-turistico nel quale collocare una nuova strategia per la Riviera d’Orta, facendo leva – ora si può – sul nuovo portale www.visitaltopiemonte.com e sul grande lavoro che c’è dietro, supportato anche dal consorzio Alto Piemonte Turismo.

Turismo lento e consapevole,
Scrive Franco Iseppi, presidente TCI, nell’editoriale di luglio/agosto 2019 della rivista sociale Touring “Il fenomeno dei cammini e del cicloturismo, che porta alla scoperta delle piccole località dell’interno, ci spinge a molte riflessioni. E’ una tendenza che intende il viaggio non solo come occasione di conoscenza, ma anche come strumento di sviluppo locale. Qualità e sostenibilità non vanno solo a braccetto, ma sono le caratteristiche immancabili di un viaggio consapevole”.
La Riviera d’Orta si specchia perfettamente in questa riflessione. Aggiunge grande bellezza e cultura ad un contesto già servito dalle infrastrutture del turismo lento. Frequentatissimo è il suo Girolago, l’anello azzurro di 40 km, mentre sempre più numerosi sono i viandanti che percorrono il Cammino di San Carlo e la Via Francisca Novarese – Cammino di San Bernardo. Il primo cammino segue i passi del Santo Borromeo da Arona, traversa da Orta a Pella, tocca altri Sacri Monti (Varallo e Oropa) e affluisce alla Via Francigena a Viverone; la Via Francisca Novarese ha ripreso l’antica strada dal Sempione a Novara e corre sulla Riviera d’Orta da Omegna a Gozzano. Due cammini perpendicolari tra di loro, con il lago al giusto punto d’incontro, e il Girolago come anello d’unione: una perfetta geometria da far conoscere a tutti quelli che arrivano.
Progetti ……Strumenti, azioni, info-totem, destagionalizzazione ed eventi
Su questa base geometrica si basa la proposta di promozione della Riviera d’Orta. In pratica, sul sistema dei percorsi si trovano tutte le valenze del territorio: i siti ecomuseali, quelli di interesse religioso a cominciare dall’Isola di San Giulio e dal Sacro Monte di Orta, gli attrattori storico-artistico-architettonico (palazzi, ville, torri, ecc.) e, naturalmente, tutti gli operatori turistico-ricettivi, della ristorazione e agro-alimentari. Un sistema di informazione coordinato, con strumenti innovativi (internet e app) e tradizionali (stampati, pannelli, info tramite stampa e media) può migliorare davvero l’identità e l’immagine turistica del lago d’Orta. Si avverte anche la necessità di avere un forte impatto nei luoghi ove maggiore è il carico di turisti, ragionando sulla destagionalizzazione dei flussi e sulla loro ridistribuzione sul territorio. Per questo è da studiare una sorta di Info-Point o Totem da mettere a Orta, piazza Motta e sui lungolago di Omegna, Pella, Gozzano e Pettenasco, che possa – 24 ore su 24 – dare indicazioni di dove si trovano e come raggiungere i siti di interesse, sia attraverso la mobilità lenta (a piedi o in bici), sia per via lago, sia in altro modo. Di conseguenza va definito e coordinato (in parte succede già) il programma degli eventi, utilizzando internet per una migliore informazione sulla “qualità” degli stessi.
Proposte ……Salute in Cammino
Una bella e facile opportunità per iniziare un lavoro comune potrebbe essere l’adesione al programma Salute in Cammino, proposto dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Biella e offerto a tutti, ora già attivo in una trentina di Comuni del Biellese. Più recentemente hanno aderito tre Comuni in provincia di Vercelli e il Comune di Soriso (NO). E’ stato avviato uno studio anche in Sardegna, nell’area del Sulcis Iglesiente. Il programma prevede la individuazione di un percorso di circa un chilometro, possibilmente pianeggiante e in ambiente piacevole, da attrezzare con cartelli per stimolare i cittadini (e chiaramente anche i turisti) a praticare attività fisica attraverso il cammino, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per contrastare la sedentarietà. Il costo dell’operazione è molto limitato e i percorsi del Girolago si presterebbero perfettamente.

a cura di francogrosso.studio@gmail.com